Burma Democratic Concern has the firm determination to carry on doing until the democracy restore in Burma.

Friday 16 October 2009

Daniele แดเนียล Nossa 15 October at 16:34 Reply
Ricevo e volentieri pubblico, dall'amica Enza Pallara:

Cari Amici,
prima di tutto ringrazio Daniele per la possibilità che mi ha dato di scrivere e tenerci aggiornati sulle amare vicende della martoriata terra di Birmania. Ci sono timidi segnali di novità, per quanto riguarda la leader dell'opposizione Aung San Suu Kyi e dell'auspicata svolta democratica della sanguinosa Giunta militare al potere, ma andiamo per gradi: dopo l'ennesima sentenza beffa che ha esteso i domiciliari di ulteriori 18 mesi all'icona della non-violenza e della democrazia, escludendola di fatto dalle elezioni politiche del prossimo anno, la comunità internazionale cerca di avere un atteggiamento più morbido nei confronti dei Generali, ridiscutendo le pesanti sanzioni che hanno ancora di più impoverito la popolazione e arricchito la Giunta. La novità è che, a discutere l'alleggerimento delle sanzioni è stata chiamata proprio Aung San Suu Kyi, che ha incontrato una delegazione diplomatica congiunta di Stati Uniti, Inghilterra e Australia, nei giorni scorsi. Molti osservatori guardano con interesse a questi nuovi sviluppi ma cè da fidarsi poco dei Generali e del dittatore in primis Than Shwe, che in passato ha già dato prova della sua meschinità e ferocia. Altra novità è quella della partecipazione del ministro degli esteri Birmano all'assemblea generale dell'Onu, tenutasi a New York, a metà settembre, dove ha incontrato Illary Clinton la quale ha chiesto per l'ennesima volta l'immediato rilascio di tutti i prigionieri politici e l'inizio della democrazia, in cambio di sostanziosi investimenti e aiuti da parte dei paesi membri. Pochi giorni prima dell'inizio dei lavori dell'Onu, il regime aveva rilasciato per buona condotta, chiaramente per fare bella figura, circa 7.000 prigionieri ma solo una decina di prigionieri politici, che immaginiamo, saranno seguiti e controllati morbosamente! Il tutto mentre la situazione umanitaria è tragica, la popolazione ridotta alla fame e a subire la ferocia dei militari, bambini rapiti e violentati per diventare soldati, stupri di massa, monaci buddisti arrestati solo perchè pregavano per le vittime della sanguinosa del 2007, la famosa "Suffron Revolution", tutto questo con il nulla osta della Cina(!), che in Birmania ha interessi economici fortissimi. Vi lascio il video che si riferisce all'incontro di Aung San Suu Kyi con i diplomatici stranieri, avvenuto lo scorso venerdì, e nel quale la possiamo rivedere dopo tanto tempo.
A presto!

http://www.youtube.com/watch?v=7QY9ruq0fK0

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